Giurisprudenza Avvocati (al 15/6/2019)
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Giurisprudenza Avvocati (al 15/6/2019)
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Cassazione civile, sez. VI, 04 Settembre 2018, n. 21613. Est. Falabella.
Giudizio di appello - Determinazione del valore della controversia - Impugnazione relativa solo ad una questione processuale - Valore indeterminabile - Fondamento - Fattispecie
In tema di liquidazione delle spese del giudizio di appello, ai fini della determinazione del valore della controversia, quando la sentenza di primo grado sia impugnata solo in ordine ad una questione processuale, il cui ipotetico accoglimento comporterebbe la necessità da parte del giudice del gravame di rimettere la causa al giudice di primo grado, il valore della causa deve considerarsi indeterminabile, poiché l'esame di tale unica questione non comporta la necessità di esaminare il merito della causa. (In applicazione del predetto principio, la S.C. ha confermato la decisione della Corte d'appello che aveva considerato di valore indeterminabile la causa relativa all'impugnazione di una sentenza per violazione del contraddittorio determinata dalla nullità della notificazione dell'atto introduttivo). (massima ufficiale)
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Corte di Cassazione, sez. II Civile, 8 maggio 2019, n. 12092.
I criteri cui l'autorità giudiziaria ha l'obbligo di attenersi nella liquidazione degli onorari e delle spese ai sensi del D.P.R. n. 115 del 2002, art. 82 devono ritenersi esaustivi per cui il giudice non può fare riferimento a criteri integrativi e adeguatori non essendo operante il D.M. n. 127 del 2004, sia per l'espresso divieto di detto art. 82 sia perché già la norma contempla la natura dell'impegno professionale.
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Gravità della condotta del componente del Consiglio dell'Ordine.
Corte di Cassazione, sez. Unite Civili, 7 maggio 2019, n. 11933. Presidente Mammone. Relatore De Stefano.
Ai fini della valutazione della gravita della condotta dell'incolpato assumono rilievo elementi quali l'avvio della procedura esecutiva nei confronti del cliente subito dopo il deposito della sentenza favorevole e prima ancora di avvertire il cliente stesso nonché la carica, rivestita dall'incolpato, di componente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Rimini, situazione che avrebbe invece richiesto il massimo rigore nel rispetto delle regole deontologiche e di evitare atteggiamenti atti a recare disdoro all'istituzione rappresentata.
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Onorario professionale - Mancata determinazione convenzionale - Debito illiquido - Conseguenze - Foro del luogo di esecuzione dell'obbligazione - Domicilio del debitore al tempo della scadenza - Sussistenza - Conseguenze
Cassazione civile, sez. VI, 04 Gennaio 2017, n. 118. Est. Lombardo.
L'obbligazione avente ad oggetto il pagamento, in favore di un avvocato, del compenso professionale che non sia stato determinato all'atto del conferimento dell'incarico va adempiuta al domicilio del debitore, ai sensi dell'art. 1182, comma 4, c.c., trattandosi di credito non liquido, sicché, tanto nel caso di azione volta all'accertamento ed alla liquidazione dei compensi dovuti in favore del professionista, quanto di azione di accertamento negativo circa l'esistenza stessa dell'obbligazione, la competenza ex art. 20 c.p.c., in relazione al "forum destinatae solutionis", va radicata in capo al giudice del luogo ove il debitore ha il proprio domicilio alla sua scadenza. (massima ufficiale)
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Inammissibile la comunicazione via PEC dell'udienza solo due ore prima
Cassazione civile, Sez. I, sentenza 18 aprile 2019, n. 10926
La Suprema Corte, con la sentenza n. 10926/2019, dichiara la nullità del decreto di convalida di un provvedimento di allontanamento, a carico di un condannato, ritenendo illegittima la comunicazione via PEC dell'udienza di convalida solo due ore prima al difensore di fiducia, perché violativa del diritto di difesa.
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DIFENSORI
Oggetto: Indirizzo di posta elettronica certificata - Contenuta in un atto endoprocedimentale - Conoscenza legale della controparte – Sussiste.
sentenza 11711, sezione Seconda del 03-05-2019 (C.p.c. art. 125, 366)
Deve ritenersi sufficiente che la comunicazione dell’indirizzo di posta elettronica certificata da parte del difensore sia contenuta in un atto endoprocedimentale in quanto idonea alla conoscenza legale della controparte destinataria dell’atto, secondo la diligenza richiesta a chi esercita la professione forense: ne consegue che l’indicazione dell’indirizzo Pec da parte del difensore nel foglio di precisazione delle conclusioni, nella comparsa conclusionale e nelle memorie di replica, era idonea a determinare la conoscenza della controparte dell’indirizzo di posta certificata.
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Giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo per parcella professionale - Contestazione, anche generica, sull’espletamento e consistenza dell’attività - Conseguente potere del giudice di valutare il «quantum debeatur» della prestazione – Fattispecie
ordinanza 11790, sezione Sesta - 2 del 06-05-2019 (C.p.c. art. 636)
In tema di opposizione a decreto ingiuntivo per il pagamento di diritti ed onorari di avvocato o procuratore, la contestazione comunque mossa dell’opponcnte circa la pretesa fatta valere dall’opposto sulla base della parcella corredata dal parere del Consiglio dell’Ordine non deve necessariamente avere carattere specifico, essendo sufficiente una contestazione anche di carattere generico ad investire il giudice del potere f dovere di dar corso alla verifica della fondatezza della contestazione e, correlativamente a determinare l’onere probatorio a carico del professionista in ordine tanto all’attività svolta quanto alla corretta applicazione della pertinente tariffa. Da ciò consegue che, pur a fronte di siffatta contestazione generica il professionista e, comunque, tenuto ad assolvere il relativo onere probatorio inerente tanto all’an che al quantum.
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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Giudizio disciplinare – Pignoramento ai danni del cliente – Senza previa rinuncia al mandato – Sospensione per due mesi dall’esercizio della professione – Sussiste
sentenza 11933, sezione Unite del 07-05-2019 (C.D.F. art. 46)
Deve ritenersi legittima la sanzione disciplinare della sospensione per due mesi dall’esercizio della professione inflitta all’avvocato che ha proceduto al pignoramento presso terzi ai danni del cliente per il recupero di spettanze professionali senza prima aver rinunciato al mandato.
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DIFENSORE
Oggetto: Impedimento a comparire – Istanza via posta elettronica certificata – Impedimento del difensore – Mezzo di trasmissione – A rischio e pericolo del difensore – Sussiste
sentenza 19970, sezione Quinta del 09-05-2019 (C.p.p. art. 420 ter)
L’istanza inviata via Pec non è irricevibile o inammissibile, dovendosi tuttavia ritenere che solo allorché il giudice ne abbia preso conoscenza egli è tenuto a valutarla: ne consegue che la circostanza che l’istanza di rinvio non sia stata posta all’attenzione del giudice procedente costituisce la concretizzazione di un rischio che ricade a carico di chi ha scelto di utilizzare tale meccanismo di trasmissione di cui si discute.
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PREVIDENZA E ASSISTENZA
Oggetto: Contributi previdenziali – Insoluti nonostante le procedure esecutive – Cassa forense – Rottamazione dei ruoli - Legge di stabilità 2013 – Agente della riscossione – Discaricato per legge – Sussiste
sentenza 12229, sezione Lavoro del 09-05-2019 (L. 24.12.2012, n. 228, art. 1)
Deve ritenersi che l’agente della riscossione sia discaricato per legge per i crediti vantati dalla Cassa forense relativi a contributi previdenziali non versati dagli avvocati e rimasti insoluti nonostante le procedure esecutive esperite, relativi alla rottamazione dei ruoli di cui alla legge di stabilità 2013.
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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Spese di giudizio – Liquidazione senza motivi specifici – Fattispecie.
ordinanza 12626, sezione Sesta – 2 del 13-05-2019 (L. 247/2012, art. 13)
Le spese di giudizio possono essere liquidate dal giudice senza la necessità di una specifica motivazione se comunque il compenso è compreso nel range fissato dai nuovi parametri in relazione al valore della causa.
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GRATUITO PATROCINIO
Oggetto: Revoca dell’ammissione – Liquidazione del compenso al difensore – Annullamento – Non sussiste
sentenza 21394, sezione Quarta del 16-05-2019 (D.p.r. 30.05.2002 n. 115, art. 82, 112, 114, 170)
Deve essere annullato senza rinvio il provvedimento del giudice che revocando l’ammissione del prevenuto al patrocinio a spese dello Stato annulla la liquidazione del compenso al difensore laddove il decreto che decide in merito al compenso ha natura decisoria e giurisdizionale e non è suscettibile di revoca o modifica di ufficio, posto che l’autorità giudiziaria che lo emette consuma il proprio potere giurisdizionale.
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DIFFAMAZIONE – Scritti difensivi – Funzionali alla tesi da sostenere in giudizio – Non punibilità – Sussiste.
sentenza 21749, sezione Quinta del 17-05-2019 (C.p. art. 595, 598)
Deve ritenersi che le offese contenute in scritti presentati o discorsi pronunciati dalle parti o dai loro difensori in procedimenti innanzi all’autorità giudiziaria o amministrativa, non siano punibili per diffamazione nella misura in cui le espressioni offensive riguardino, in modo diretto e immediato, l’oggetto della controversia ed abbiano rilevanza funzionale nel sostenere la tesi prospettata o comunque nell’ottica dell’accoglimento della domanda proposta, quand’anche esse non siano necessarie e riguardino passaggi non decisivi dell’argomentazione, dovendosi inoltre escludere la necessità che le offese abbiano anche un contenuto minimo di verità o che la stessa sia in qualche modo deducibile dal contesto, in quanto l’interesse tutelato è la libertà di difesa nella sua correlazione logica con la causa a prescindere dalla fondatezza dell’argomentazione.
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Cassazione civile, sez. lav., sentenza 20 maggio 2019, n. 13517
Secondo la Cassazione, poichè l’art. 2602 del codice civile prevede che la costituzione del consorzio debba avvenire tramite un contratto col quale più imprenditori istituiscono un'organizzazione comune per la disciplina e lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese, non è da escludere a priori lo svolgimento dì un'attività commerciale, incompatibile con l’esercizio della professione di avvocato, da parte di chi riveste l’incarico di presidente di un consorzio per la tutela dell’olio extravergine di oliva DOP.
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Cassazione penale, sezione V, sentenza 9 maggio 2019, n. 19960
In tema di diffamazione, il diritto di critica dei provvedimenti giudiziari e dei comportamenti dei magistrati deve essere riconosciuto nel modo piu' ampio possibile, non solo perche´ la cronaca e la critica possono essere tanto piu' larghe e penetranti, quanto piu' alta e' la posizione dell'uomo pubblico oggetto di censura e piu' incisivi sono i provvedimenti che puo' adottare, ma anche perche´ la critica e' l'unico reale ed efficace strumento di controllo democratico dell'esercizio di una rilevante attivita' istituzionale che viene esercitata in nome del popolo italiano da persone che, a garanzia della fondamentale liberta' della decisione, godono giustamente di ampia autonomia ed indipendenza (Cassazione penale, sezione V, sentenza 9 maggio 2019, n. 19960).
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Avvocati – Cassa forense – Legale nominato presidente di un consorzio – Cancellazione - Finalità non commerciale indicata nello statuto – Esclusione dell’incompatibilità – Sufficienza – Esclusione - Valutazione concreta dell’attività svolta dall’ente – Necessità.
sentenza 13517, sezione Lavoro del 20-05-2019
L’avvocato nominato presidente di un consorzio va cancellato dalla Cassa forense se non prova l’assenza di scopo di lucro dell’ente. Per escludere l’incompatibilità, infatti, non basta, infatti, invocare che lo statuto sociale vieta la finalità commerciale senza una disamina concreta dell’attività svolta.
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Cassa forense – Credito vantato – Prescrizione quinquennale – Atto interruttivo – Omessa comunicazione dei redditi – Irrilevanza.
sentenza 13639, sezione Lavoro del 21-05-2019
Il credito vantato dalla Cassa forense si prescrive dopo cinque anni dall’atto interruttivo anche se il legale non ha mai comunicato i redditi. L’omissione del professionista, infatti, è superata dalla richiesta dell’ente di previdenza di pagamento dei contributi non versati.
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Compenso professionista nominato dopo il rigetto dell’omologa – Mancata autorizzazione del giudice delegato – Inammissibilità – Sussiste.
ordinanza 10494, sezione Prima del 15-04-2019 (Cost. art. 111 ) (C.p.c. artt. 51, 158) (R.d. 16.03.1942, n. 267, artt. 25, 99, 105, 167) (D.lgs. 09.01.2006, n. 5) (D.lgs. 12.09.2007, n. 169) (D.lgs. 18.12.1997, n. 472, art. 14) (L. 13.07.1942, n. 794)
Non può essere accolta la domanda di ammissione al passivo dei compensi del professionista nominato dopo il rigetto della domanda di omologa senza l’autorizzazione del giudice delegato.
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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Compenso professionale – Incarico conferito da un ente locale – Relativo a una controversia giudiziaria – Impegno di spesa assunto senza copertura finanziaria – Nullità del contratto – Esclusione – Motivi.
ordinanza 13913, sezione Prima del 22-05-2019
Il Comune paga all’avvocato l’intero onorario anche se l’impegno di spesa assunto non ha la copertura finanziaria. La nullità di diritto dei contratti degli enti pubblici riguarda, infatti, solo le delibere che implicano un esborso di somme certe e definitive ma non si applica alle controversie giudiziarie.
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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Giudizio disciplinare – Sentenza favorevole – Posta in esecuzione – Aggravamento senza motivo della posizione del debitore – Sospensione dall’esercizio della professione – Sussiste.
sentenza 13983, sezione Unite del 23-05-2019 (C.d.f. art. 42)
Deve essere sospeso per quattro mesi dall’esercizio della professione il legale che pone in esecuzione la sentenza favorevole pur avendo ricevuto in precedenza dal difensore di controparte una comunicazione sulla disponibilità a pagare le somme eventualmente liquidate dal giudice dovendosi ritenere che la condotta dell’incolpato aggravi la posizione del debitore senza che ciò corrisponda a reali esigenze di tutela delle ragioni proprie e della parte assistita, integrando detta azione anche slealtà nei confronti del collega.
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Pubblica amministrazione – Prestazione svolta in difetto di un contratto scritto – Ingiustificato arricchimento - Indennizzo – Tariffa professionale.
sentenza 14329, sezione Prima del 24-05-2019 (C.c. art. 2041)
Nell’ipotesi di prestazione professionale resa da un avvocato in favore della pubblica amministrazione in forza di un contratto nullo per difetto della forma scritta di legge, l’indennizzo per arricchimento ingiustificato può essere in via equitativa determinato con richiamo alle tariffe professionali, intese quali meri parametri e quindi con esclusione di quelle maggiorazioni altrimenti previste per le peculiari modalità secondo le quali la prestazione sia stata resa (maggiorazione per l’urgenza) o in applicazione dei minimi tariffari a fronte di una diversa e maggiore quantificazione invece convenuta nel contratto nullo.
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Procura speciale – Inesistenza – Parte soccombente – Difensore – Spese di giudizio – Pagamento – Sussiste.
ordinanza 14474, sezione Sesta - 3 del 28-05-2019 (C.p.c. art. 365)
Deve ritenersi inammissibile il ricorso per cassazione per inesistenza della procura speciale, laddove quest’ultima risulta rilasciata a margine dell’atto di appello per la rappresentanza «in ogni stato e grado», e ritenere unico soccombente che deve farsi carico delle spese di giudizio il difensore che ha sottoscritto e fatto notificare l'atto introduttivo del giudizio e che, nei confronti del giudice e delle controparti, afferma di essere munito di procura, e non invece il soggetto da lui nominato, il quale, se non ha conferito la procura, nulla può avere affermato in proposito.
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Giudizio di legittimità – Parte civile - Spese di giudizio
sentenza 23850, sezione Quinta del 29-05-2019 (D.m. 10.03.2014, n. 55, art. 12)
Nel giudizio di legittimità ha diritto ad ottenere la liquidazione la parte civile assente alla discussione, che ha depositato memoria conclusiva e nota spese, perché la mancata presenza della parte non può integrare revoca tacita della costituzione.
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SPESE GIUDIZIALI
Oggetto: Liquidazione degli onorari – Richiesta di risarcimento danni interamente rigettata – Onorari liquidati in base al decisum – Esclusione – Liquidazione secondo il valore della controversia – Legittimità.
sentenza 14783, sezione Terza del 30-05-2019
Se la richiesta di danni è respinta l’onorario dell’avvocato va liquidato in base alla domanda e non al decisum. In questa ipotesi, infatti, il valore della controversia è determinato in base al codice di procedura civile senza applicazione di alcun correttivo.
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RICORSO IN CASSAZIONE
Oggetto: Copia analogica – Data del provvedimento - Mancante dell’attestazione di cancelleria – Improcedibilità – Sussiste.
ordinanza 14875, sezione Terza del 31-05-2019 (C.p.c. art. 133)
Deve ritenersi improcedibile il ricorso per cassazione laddove la copia analogica della sentenza impugnata estratta dal fascicolo informatico risulta priva dell’attestazione di cancelleria della data di deposito della sentenza, laddove difetta l’attestazione della pubblicazione della sentenza, dovendosi ricordare che in tema di redazione della sentenza in formato elettronico, la relativa data di pubblicazione, ai fini del decorso del termine cosiddetto “lungo” di impugnazione, coincide non già con quella della sua trasmissione alla cancelleria da parte del giudice, bensì con quella dell’attestazione del cancelliere, giacché è solo da tale momento che la sentenza diviene estensibile agli interessati.
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DIFENSORE
Oggetto: AVVOCATI – Legittimo impedimento – Richiesta di rinvio dell’udienza via Pec – Irregolarità – Sussiste.
sentenza 24880, sezione Sesta Penale del 04-06-2019 (C.p.p. art. 121)
Il processo e la sentenza che ne deriva sono validi anche se il giudice non ha esaminato le istanze di parte trasmesse via Pec, in questo caso il rinvio dell’udienza per legittimo impedimento.
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SPESE GIUDIZIALI
Oggetto: Patrocino a spese dello Stato – Procedimento di volontaria giurisdizione – Sussiste
sentenza 15175, sezione Seconda del 04-06-2019 (D.p.r. 30.05.2002, n. 115, art. 74, 75)
Gli articoli 74 e 75 del dpr 115/02, che dettano le disposizioni generali sul patrocinio a spese dello Stato, assicurano la difesa alle persone non abbienti non solo «nel processo civile», ma anche «negli affari di volontaria giurisdizione», sempre che l’interessato «debba o possa essere assistito da un difensore», non solo quindi, con riferimento a questi ultimi, nel caso in cui la presenza del difensore sia imposta dal tipo di procedimento, ma anche nei casi in cui essa dipenda dalla scelta dell’interessato, sul presupposto, di tutta evidenza, che anche nei procedimenti in cui tale assistenza non è dichiarata obbligatoria dalla legge l’interessato può comunque farsi assistere da un avvocato.
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AVVOCATO E PROCURATORE
Oggetto: Onorari – Richiesta di pagamento – Eccezione di prescrizione presuntiva – Senza entrare nel merito – Legittimità – Perdita dell’onorario – Configurabilità.
ordinanza 15303, sezione Sesta - 2 del 05-06-2019 (C.c. art. 2959)
L’avvocato perde l’onorario se il cliente eccepisce la prescrizione presuntiva senza entrare nel merito. L’istituto, infatti, non determina l’ammissione del fatto costitutivo e non equivale a un riconoscimento del debito
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Cassazione civile, sez. lav., sentenza, 20 maggio 2019, n. 13532
La Suprema Corte ha ribadito un concetto già sufficientemente esplicitato nella Legge e affrontato in più occasioni dalla giurisprudenza, secondo cui l'impossibilità di consegnare gli avvisi di cancelleria telematici, a causa dello spazio esaurito nella casella PEC del difensore, costituisce causa imputabile all'Avvocato, aggiungendo interessanti osservazioni sull'ipotesi di mandato in co-difesa.
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LAVORO - PREVIDENZA E ASSISTENZA
Oggetto: Rivalutazione anzianità contributiva – Rigetto della domanda – Condanna alle spese – Richiesta di esonero – Reddito di poco superiore alla soglia – Richiedente convivente con familiari – Aumento di mille euro per ogni familiare – Nuova soglia di reddito.
ordinanza 15546, sezione lavoro del 10-06-2019
Il lavoratore è esente dalle spese di lite se ha un reddito di poco superiore alla soglia ma convive con i familiari. Il limite massimo per usufruire dell’esonero, infatti, deve essere innalzato di mille euro per ogni componente del nucleo familiare.
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SPESE GIUDIZIALI
Oggetto: Domanda interamente rigettata in appello – Liquidazione delle spese del doppio grado – Criteri.
ordinanza 15857, sezione Sesta - 3 del 12-06-2019
Le spese di lite di primo grado devono essere liquidate secondo il petitum se la domanda è interamente rigettata in appello. Il valore della causa, infatti, deve essere pari alla somma infondatamente richiesta dal ricorrente originario. Diverso è invece il discorso per le spese del secondo grado dove ciò che conta è la sola somma che ha formato oggetto di impugnazione.
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Giudizio di reclamo sulle condizioni di divorzio – Spese compensate.
ordinanza 16125, sezione Prima Civile del 14-06-2019 (C.p.c. art. 91, 92)
Possono essere compensate le spese del giudizio di reclamo anche quando il coniuge ha ottenuto solo una revisione del diritto di visita ai figli e nulla sulla rivisitazione dell’assegno.
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DIFENSORE
Oggetto: Legittimo impedimento a comparire – Condizioni di salute – Rinvio dell’udienza – Istanza – Omesso provvedimento – Nullità assoluta – Sussiste.
sentenza 26290, sezione Terza del 14-06-2019 (C.p.p. art. 420 ter, 97)
Laddove il difensore abbia inviato, tramite pec, l’istanza di rinvio dell’udienza attese le proprie proibitive condizioni di salute del difensore medesimo, istanza in relazione alla quale la Corte d’appello abbia omesso di provvedere, e non emergendo dal verbale di udienza né la presenza del difensore di fiducia, né la sostituzione del medesimo si realizzata una nullità assoluta: ne consegue che la sentenza deve perciò essere annullata con rinvio.